giovedì 22 gennaio 2015

Il “mio” albero nel “mio” ciondolo

Quando ho aperto questo blog, circa 5 anni fa… ho cercato a lungo un’immagine che mi rappresentasse. Questa donna albero, non è certo quella di allora. Ho anche pensato di cambiarla, ma  poi credo mi mancherebbe. Mi mancherebbe il senso del cammino che ha fatto insieme a me. Mi mancherebbe la sua chioma al vento, la sua bellezza… le sue radici profonde che sono però nascoste. Mi mancherebbero le tempeste che ha attraversato, i raggi del sole che l’hanno fatta rinascere. Quindi per il momento lei resta. Con me. Ma….. non solo qui! La porterò addosso. Come?

Così:

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con questo ciondolo bellissimo che ha fatto Marilina (trovate la sua pagina FB QUI). Quando ho visto i gioielli che faceva, le ho chiesto se voleva provare a riprodurre il mio albero senza snaturare il suo stile. Direi che ci è riuscita!! Non solo…. prendo come un augurio le ali che hai messo. E’ tempo di nuovi voli, nuove rotte…..

domenica 11 gennaio 2015

E adesso?

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Persino per me che sono refrattaria  a liste di buoni propositi, a bilanci di fine anno… è inevitabile guardare gli ultimi 12 mesi e vedere cosa è successo. Ho seminato? Ho raccolto? Ho distrutto?

Alla fine il 2014 sarà ricordato per l’anno degli addii.

Diversi per natura e per dolore… ma a febbraio ho dovuto scegliere di addormentare la mia amatissima Penny. La prova vivente che si può volere bene ad un animale senza capirlo. La prova vivente che un animale può davvero dimostrare amore anche senza leccarti le mani o scodinzolarti.

Poi anche la cricetina, ma era ormai ultracentenaria si è addormentata. La natura, la vita. Chi sceglie di avere un animale è preparato, o almeno crede di esserlo.

A marzo però, con l’arrivo di Luna e il ritorno di Mara dall’estero, ero felice. Mi pareva che gli anni del sentiero tortuoso e difficile che avevo alle spalle stessero finalmente dando segno di essere stati di grandissimo aiuto.

Poi, questo cosa incredibile, meravigliosa e imprevedibile che è la vita… ti sconvolge di colpo, rimescola le carte, e tu per terra… a raccogliere quelle rimasta, a cercare di rimettere in piedi un castello che non sarà mai piu’ uguale perchè qualcuno parte delle carte se le è portate via… senza chiedere, senza avvisare.

E dopo la disperazione, il ricadere in un buco profondo e buio, ecco che piano piano ci si accorge che c’è ancora vita fuori. Che ci sono le tue figlie, le persone che ti vogliono bene e un mondo tutto da scoprire.

Per un colpo di fortuna cambi anche sede di lavoro e torni “ a casa”, dove hai iniziato a lavorare, dove tutti ti conoscono per nome e conoscono i nomi delle tue figlie. Dove ti hanno visto sposarti, crescere una panciona enorme con tua figlia maggiore dentro… dove quelli che credevi per la maggior parte fossero solo “clienti” ti hanno abbracciata e baciata facendoti sentire davvero bene. Come se 15 anni di distacco quasi non si fossero sentiti.

Ma salutare prima di Natale due persone alle quali voglio molto molto bene, è stato davvero un dolore enorme.

Lo faccio qui, con voi che mi seguite: G. non ti dimenticherò mai per quanto ti sei sempre preoccupato per me. Felice se ero felice, e preoccupato se non stavo bene. E a te, zia T., non ho conosciuto persona più dolce e buona. Sorridente anche quando raccontavi di qualcosa che non andava bene. E cuoca meravigliosa… la tua essenza si trasmetteva a quello che cucinavi. Ricordo pranzi con tavolate di cugini a mangiare lessi, pearà, cacciagione, polente…. un abbraccio sorridendo… come facevi sempre tu.

Chiudere questo anno “degli addii”, non vuole dire che non abbia portato diverse cose buone.

Ad esempio una consapevolezza nuova delle mie emozioni. Una sorta di accettazioni, dopo anni di negazione. Mica poco…. Un rapporto più adulto con la mia figlia più grande, e un lasciar correre le cose di minor importanza.

E il 2015 come sarà? Un po’ di cosa ci metterò… e un po’ di quello che verrà!

Che caso…. oggi il mio papà compirebbe gli anni…. avrebbe una torta fatta in casa, dei regali, i bigliettini disegnati dai nipoti le cui voci (e grida e liti) riempirebbero l’atmosfera. E saresti ancora un bell’uomo come eri.

venerdì 9 gennaio 2015

Una tela “perfetta”

Da tempo volevo fare una tela di questo tipo da appendere in casa. Beh ancora non sono riuscita.

Questa è il regalo per i primi 50 anni della mia amica Nadia (altra creativa che vive in mezzo ai suoi materiali)! Sì, solo i primi 50 perchè stiamo già organizzando per i primi 100!!

Su una tela ho fatto uno sfondo con i distress e uno stencil a nuvola creato da me. Poi ho tagliato le lettere in un bell’arancione con i dot, e alla fine ho decorato con un kit Toga.

tela casa (6)A lei è piaciuta moltissimo e, soprattutto, speriamo che chi deve intendere intenda…